Scritto da Lorenzo Chin.

La nostra società cambia in continuazione e con una velocità impensabile per quelli della nostra generazione, quella del Commodore 64 e del telefono a gettone, per dirla tutta!

E con la società che cambia, cambiano gli stili di vita e oggi non abbiamo più tempo per nulla: né per le relazioni (non quelle virtuali!), né per noi stessi e nemmeno per lo Sport.

Anche la Marca Trevigiana, un territorio che qualche anno fa era il primo in Italia per l’attività sportiva praticata …. ora deve fare i conti con la “recessione”.

Vediamo i dati. Sono cento i trevigiani che ogni anno muoiono prematuramente per non aver fatto abbastanza movimento: non solo sport vero e proprio ma attività fisica in generale, anche una passeggiata o un giro in bici.

L’Asl 2 di Treviso conferma che la scarsa attività fisica è responsabile del 3,6% delle morti prima degli 80 anni….. e pensare che per guadagnare 4 anni e mezzo di vita basta mezz’ora di camminata veloce al giorno!

La percentuale delle persone fisicamente attive è ripartita nella tabella che segue e risultano essere in totale il 54% dei Maschi ed il 45% delle Femmine.

ANNI MASCHI % FEMMINE%
11 ANNI 50 34
13 ANNI 48 22
15 ANNI 36 23
18 – 29 ANNI 67 54
30 – 39 ANNI 54 44
40 – 49 ANNI 54 43
50 – 59 ANNI 51 45
60 – 69 ANNI 48 41

In più tra i giovanissimi under 14, 1 ragazzo su 4 è in sovrappeso e quasi 1 su 2 è considerato obeso.

Il 50% dei giovani tra i 13 ed i 17 anni inoltre ha assunto sostanze psicotrope e fa uso di alcol.

Altro aspetto è l’intossicazione digitale che sta entrando prepotentemente nelle case di ognuno di noi.

Oltre a tutto ciò vi è l’abbandono precoce dell’attività sportiva (agonistica) per il quale i dati sono quasi impietosi e confermano che nelle ragazze tra i 14 ed i 18 anni, circa il 35% abbandona lo sport (1 su 3). 

Parlo sempre di queste cose con molte persone e mi confronto in tutti i luoghi che frequento, ma ho la sensazione che in pochi abbiano capito quanto sia importante aiutare questo “mondo” sportivo e le società sportive che lo rappresentano.

Lo Stato, oltre ad abdicare al proprio dovere di far praticare lo sport a tutti (perché lo sport E’ UN DIRITTO inalienabile, tanto quanto il diritto al lavoro, all’istruzione, alla sanità), ha accettato di concedere in concessione/convenzione alle società di base tutta la preparazione sportiva e la relativa responsabilità (ditemi voi se è poco!) della nostra futura generazione di atleti e di cittadini, in cambio di alcune agevolazioni fiscali, tra l’altro necessarie per (soprav)vivere.

Ma ha complicato, forse ostacolato la loro vita con aspetti assicurativi, tributari, sanitari, organizzativi, amministrativi, di sicurezza che ne stanno minando la futura esistenza.

Anche nei programmi del nuovo governo non c’è la parola Sport da nessuna parte.

Capisco che ci siano molti altri problemi e rispetto il lavoro di chi se ne sta facendo carico, ma non posso ricordare a chi ci governa che 1€ speso in favore dello sport fa risparmiare allo Stato circa 3€ di spesa pubblica.

Parlare di Sport e non aiutarlo è pericoloso; scherzare con lo Sport e danneggiarlo, perdendo la voglia di fare dei nostri dirigenti volontari è peggio che scherzare con il fuoco.

Per il bene dello Sport continueremo a sperare che qualcosa cambi e faremo sempre sentire la nostra voce.

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