Riviviamo lo stage con Emeanuele Bozzolani attraverso i ricordi e le emozioni di Giulia Sartor, Loris Schiavon e Irene Beni.

Domenica 16 dicembre, si è tenuto presso la struttura sportiva situata all’interno del parco dei Moreri a Silea, uno stage sul point fighting, organizzato dal maestro Mauro Pasin.

Relatore dell’evento, il maestro e grande campione, Emanuele Bozzolani.

Bozzolani, da oltre 35 anni pratica varie discipline marziali; è stato campione del mondo di point fighting e oggi è il CT della nazionale Norvegese, dopo esserlo stato della nazionale italiana per una decade; ha anche un suo dojo a Livorno.

Il racconto di Giulia Sartor: «Allo stage erano presenti varie palestre del circondario: noi della polisportiva eravamo in 6. Emanuele è una persona molto interessante per l’esperienza e soprattutto l’energia e il cuore che trasmette in quello che fa e quello che spiega.Lo stage è cominciato con un tipo di riscaldamento poco consueto, atto a muovere, far conoscere e prendere consapevolezza di ogni parte del corpo, per sfociare poi in esercizi dove sono stati affrontati principalmente la tecnica del blitz. Quest’ultimo aspetto è stato preparato attraverso lo stop&go e varie tecniche di difesa attiva su un attacco di gamba, affrontati sia in guardia a specchio, sia stessa guardia».

Il racconto di Loris Schiavon: «Appena entrato, Emanuele ha sprigionato subito una grande energia, concetto che poi ha ripreso anche durante lo stage. Solare, empatico, attento alle parole. Questi sono tratti che di solito caratterizzano chi è competente in una materia/disciplina, ed Emanuele ha subito trasmesso moltissima competenza e savoir faire. Mi è piaciuto molto come ha impostato la lezione, partendo dai movimenti generici fino ad arrivare a tecniche specialistiche della nostra specialità: il pointfighting. Gli esercizi si sono svolti senza sbalzi bruschi, ma in un continuo crescendo. Magistrale l’impostazione e la tecnica nell’uso delle gambe per calciare in attacco e per gestire la difesa: poche volte si vede un caricamento così ben eseguito! Altrettanto di livello sono i movimenti con entrambi i piedi a terra e la padronanza dello stop and go (una tecnica utile ad “aprire” un varco nella difesa dell’avversario fingendo in prima battuta un attacco). A completare la parte fisica, anche l’introduzione, tramite concetti facili e metafore, dell’utilità della parte mentale durante la pratica e il combattimento. La rana, l’orso, la lepre che scappa dal falco, tutte idee per “visualizzare” l’esercizio. E poi, infine, i concetti teorici di distanza e tempo, la loro evoluzione in ritmo e l’allenamento della situazione. Ancora una volta, dopo quasi dieci anni di kickboxing, di gare e di stage fatti in Italia e all’estero, ho avuto qualcosa da imparare».

Il racconto di Irene Beni: «Esperienza fantastica con una grandissima persona. Oltre a essere un campione mondiale di arti marziali, Emanuele Bozzolani è una persona eccezionale con senso dell’umorismo e tanta, ma tanta passione per gli sport da combattimento. Abbiamo svolto esercizi di diversi livelli di difficoltà, dai più semplici per scaldarci bene e far lavorare tutte le fasce muscolari, a quelli più impegnativi ossia tecniche di gamba e di attacco. Spero in futuro di rifare uno stage così con altri grandi della kickboxing perché è grandioso come in poco tempo riescano a trasmetterti tutta la loro passione e il lavoro che hanno dedicato negli anni».

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