Nasce una nuova figura nelle società sportive.
È Lorenzo Chin il Safeguarding Officer della Polisportiva Preganziol, il nuovo ruolo del quale tutte le società sportive sono chiamate a dotarsi. La Polisportiva Preganziol, che dal 2012 richiede l’adesione al proprio codice etico a tutti gli associati e disponibile nel sito societario (QUI), non è nuova a questo tipo di tematiche ed è pronta più che mai a condurre e modellare la propria offerta sportiva con uno stile e delle linee guida al passo con i tempi.
Ma cos’è il Chief Safeguarding Officer?
È il responsabile della protezione dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale. L’articolo 16 del decreto lgs. n. 39/2021 promuove un più elevato livello di sensibilità e impegno nel mondo sportivo, incentivando un ambiente inclusivo e che assicuri la dignità e il rispetto dei diritti di tutti coloro che partecipano, a qualsiasi titolo, all’attività sportiva. Gli obiettivi da raggiungere sono, nello specifico, la parità di genere tra uomo e donna, la tutela dei minori e il contrasto effettivo ed efficace a ogni forma di violenza di genere e di discriminazione, attraverso l’adozione di misure di prevenzione e presidi di controllo garantiti dal “Safeguarding Officer”.
Ecco quindi che lo sport entra in una nuova prospettiva interpretativa del limite (vedi video qui sotto) che, orientata da un agonismo sano, non è tanto una questione di frontiere da superare o di record da battere, quanto la presa di coscienza del limite che, proprio in quanto limite, determina un confine. Lo sportivo prima che un agonista è una persona e, all’interno di un contesto collettivo, deve prima di tutto rispettare gli altri avendo ben chiaro il concetto di limiti. Ed esplorare quei confini che non sono oltrepassabili è un’attività necessaria specialmente nei giovani. Parliamo perciò di agonismo responsabile, ovvero di un percorso di conoscenza di ciò che siamo nel mondo reale. È l’antico “conosci te stesso” che, in mondo sempre più virtuale, risuona con forza.