Si racconta la 30enne cintura nera 1^ Dan e tiro nella categoria -65kg light contact.

Come ti sei avvicinata alla kickboxing e cosa ti ha appassionata all’inizio?

In realtà le arti marziali mi hanno affascinata fin da bambina ma non avevo mai pensato di farlo come sport; poi in 4^ o 5^ superiore, non ricordo di preciso, un mio compagno di classe mi raccontò che si era iscritto a questo corso di Kickboxing e che si divertiva… E per farmi vedere cosa aveva imparato, mi mollò un pugno a tradimento in mezzo alle costole! Da lì ho colto l’occasione per iscrivermi e restituirgli il pugno che mi aveva tirato..ah ah

Alla fine lui smise, io invece mi trovavo bene, mi piaceva imparare le tecniche, capire; i maestri erano simpatici, tutto il gruppo, era un bel gruppo, affiatato, ci si divertiva, c’era un rapporto anche al di fuori dell’ora di allenamento. Grazie alla kick ho anche conosciuto una delle mie migliori amiche…e ho continuato…ormai sono 12 anni…

Raccontaci la tua carriera nella kickboxing.

Come dicevo, ho cominciato ben 12 anni fa, in un’altra palestra, dove praticavano questo sport a livello amatoriale. Un anno siamo andati a vedere il Golden Glove ed entrare nel palazzetto, vedere tutti quegli atleti, i tatami… mi ha fatto scattare qualcosa…volevo confrontarmi anche io, mettermi alla prova….

I miei maestri mi hanno messo in contatto con Toni (il DS Pellizzato, n.d.r.), era il 2013 e con lui e la polisportiva o meglio, I selvaggi (è così che chiamiamo il nostro pazzo gruppo) ho cominciato le prime gare. È stato l’anno più impegnato a livello sportivo e più redditizio; mi iscrivevo a tutte le gare, avevo voglia di misurarmi sul quadrato.

Le prime gare sono state un successo: ho vinto una interregionale, nell’altra ho fatto un secondo posto, credo di aver fatto anche un terzo posto al Golden Glove…e tante altre piccole esperienze in gare minori.

Non ci sono state vittorie eclatanti, anche perché ho avuto subito un anno di acciacchi fisici e poi impegni lavorativi che hanno messo in secondo piano lo sport e quindi non ero fisicamente preparata per affrontare le gare.

Spero quest’anno di riuscire a farlo e magari portare a casa anche qualche risultato.

Da atleta, quali sono i tuoi punti di forza e quali i punti deboli sui quali lavorare?

I ragazzi mi dicono che il mio diretto avanti è molto pericoloso…ah ah

Comunque, non ho particolari doti, non sono una brava kicker… però sono molto tecnica, ho un buon tempismo e me la cavo col lavoro di braccia.

Come dicevo, il mio punto debole sono i calci, quindi sto cercando di lavorare e migliorare tutta la parte riguardante le gambe.

Quali sono i tuoi obiettivi personali e come trascorri le giornate al di fuori dell’ambiente sportivo?

Al di fuori della palestra sono una modellista (progetto abbigliamento per bambini); ho un contratto a tempo determinato, quindi uno degli obiettivi è trasformarlo in un’occupazione più stabile. Poi ci sarebbe comprare casa e costruire una famiglia con il mio compagno. Vedremo cosa riuscirò a realizzare.

Le mie giornate sono sempre di corsa: tra casa, palestra, il lavoro saltuario che faccio al ristorante come cameriera, la famiglia e gli amici, è davvero difficile a volte riuscire a incastrare tutto.

La vittoria più bella della tua vita?

Atleticamente parlando, non ho vittorie che si sono particolarmente incastonate nei miei ricordi. Fuori dall’ambito sportivo, essermi laureata col massimo dei voti; fare il lavoro per cui ho studiato e che mi piace e mi appassiona; aver conosciuto il mio ragazzo…che tra l’altro è successo proprio in palestra a Preganziol!

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