«Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione». Platone.

Il gruppo di psicomotricità di Preganziol vede all’attivo 12 bambini tra i 3 e i 6 anni. La libertà di espressione e movimento è, per i bambini dai 18 mesi ai 7/8 anni, una fonte di importanti scoperte esperienziali che permettono di provare una dose di piacere tale da portarli ad evolvere sempre di più il livello del gioco, sia quello sensomotorio (correre, saltare, rotolare, strisciare ecc…), sia quello simbolico (gioco del far finta che…), sia il livello di relazioni con i compagni della seduta. Il materiale della seduta di psicomotricità è semplice e non preconfezionato, un materiale che può assumere vari significati simbolici come cuscini, palline, materassoni, cerchi, coni che, all’occorrenza possono diventare casette, pietre preziose, piscine, tane e gelati! La psicomotricità infatti si basa sul gioco spontaneo dei bambini. Si vedono quindi dei giochi di rassicurazione profonda per i bambini più piccoli, ad esempio riempire e svuotare dei contenitori con delle palline: la presenza/assenza delle palline nel contenitore rappresenta, simbolicamente, la presenza/assenza della mamma. Questo porta i più piccoli a rassicurarsi perché capiscono che anche se la mamma sparisce poi, ad un certo momento, ritorna. Il fatto di diventare “indipendenti dalla mamma” aiuta i bambini a trovare la loro identità e a percorrere la loro “strada evolutiva” nel modo più sereno e spontaneo possibile. Così anche per i bambini più grandi che hanno la possibilità di avere un ora di libertà dove, oltre ad esprimere al meglio la loro espressività motoria, hanno anche la possibilità di sviluppare la loro creatività, le relazioni (e la condivisione) ma anche aspetti più cognitivi quali la creazione di nuovi giochi (capacità progettuale e di problem solving) e la capacità di generare immagini (mentali) e di trasformarli in linguaggio verbale (attraverso il racconto di una storia, da parte mia o anche inventata e raccontata dai bambini). Una seduta quindi rigenerante per la mente e per il corpo dei bambini che, attraverso il corpo in movimento, imparano anche a riconoscere e, sopratutto, gestire le emozioni vissute nel gioco ma anche nella quotidianità.

Scritto da Massimo Lucchese.